Librerie di viaggio: la Pangea di Padova
Nel cuore del centro storico di Padova si trova una delle più belle e assortite librerie di viaggio d’Italia. Una peculiarità che ha dato a questo luogo la sembianza di un tempio per gli appassionati del genere. Vi abbiamo fatto visita e con piacere ve la presentiamo.
Entrando un campanello annuncia il visitatore. La sensazione, già guardando la vetrina dall’esterno, è quella di accedere in una libreria non comune, dove le mappe e una decorazione rievocante il viaggio, avvolgono il visitatore in un ambiente sospeso e differente.
La libreria è suddivisa per settori, subito sulla sinistra vi è l’aerea dedicata alla fotografia di viaggio, ai libri illustrati, alla guide, alla cartografia, alle riviste specializzate e alla cucina etnica. Il cordialissimo Giandomenico, titolare della libreria, ci illustra con passione il suo mondo quotidiano, fatto di viaggi su carta e rievocazione di luoghi lontani. Ci narra della sua scelta. La libreria è stata fondata nel 1995 da alcuni ragazzi della città e aveva già come focus il viaggio, lui la rilevò nel 2006. Alla domanda sul perché abbia voluto addentrarsi in questa avventura imprenditoriale, in un periodo in cui l’uso massiccio di internet ne stava mettendo a repentaglio la vita, mi risponde: spiccata mancanza nel senso degli affari. Mi è già amico!
Sulla destra, e in gran mostra, spicca la letteratura di montagna, di cui Giandomenico è molto appassionato e da queste parti ha un discreto mercato. Seguono dei grandi scaffali che riecheggiano la grande letteratura di viaggio di ogni tempo, su cui ci si potrebbe perdere un pomeriggio intero. Di fronte, un ampio angolo dedicato alla letteratura per ragazzi, seguito dai cammini, altra grande passione del titolare, e poi un ampio spazio dedicato ai viaggi in bicicletta, alla nautica/letteratura di mare, e poi ancora cartografie di ogni tipo e genere. Sull’ampio bancone adiacente la cassa invece si trovano le novità, sempre relative alla letteratura di viaggio, oltre una piccola aerea dedicata alla letteratura più varia ma che non degenera mai comunque in best seller, letteratura da ombrellone e spazzatura editoriale. Giandomenico rimane fedele al suo scopo, ciò gli fa onore e gli permette, nonostante molte difficoltà, di andare avanti e rimanere coerente alla sua idea originaria. E’ il momento di porgergli qualche domanda:
D.: Com’è evoluta negli ultimi quindici anni l’editoria di viaggio in Italia?
R.: Gli editori storici che avevano una collana dedicata al viaggio hanno ridotto drasticamente le loro pubblicazioni, molti di loro sono scomparsi. Altri invece ne sono nati negli ultimi anni, è il caso della Keller, Ediciclo ed Exorma. Rimango sempre comunque molto affezionato alla collana “Contromano” di Laterza e a “Il cammello battriano” di Neri Pozza. Ad ogni modo, per me, letteratura di viaggio non è solo quella descrittiva con il sense of wonder alla Chatwin per intenderci, seleziono anche molta narrativa di autori locali di paesi lontani, che possono permettere di far conoscere al lettore quei luoghi con un occhio stanziale, più profondo e radicato nel territorio. Al giorno d’oggi c’è troppa gente che scrive di viaggi e la loro narrativa del genere al mattino mi alzo, vado in giro e descrivo luoghi ha un po’ stancato e mostra la prime crepe di omologazione.
D.: A proposito, quanti titoli sono presenti nella tua libreria e come li selezioni?
R.:Al momento sono presenti circa settemila titoli suddivisi per le varie sezioni che ti ho esposto prima. Per la selezione tendenzialmente vendo i titoli che mi interessano e i parametri di scelta variano dalla fiducia nell’editore, agli autori che già conosco, agli argomenti più affini al tema, oltre alla segnalazione di testi dei clienti affezionati.
D.: Di sotto si trova anche una sala per la presentazioni con una ventina di posti a sedere. Quante ne organizzi ogni anno?
R.: Circa un centinaio l’anno considerando anche quelle che organizzo all’esterno in collaborazione con un festival locale. Nel 2019 per la precisione sono state novantadue. Molto più numerose nei periodi invernali, con il sabato pomeriggio che è ormai un appuntamento fisso della città, mentre calano nei mesi estivi dove la gente nei week-end fugge da Padova.
D.: Quali sono i testi che vendi di più?
R.: Dipende dal periodo, quando uscì “Eravamo immortali” di Manolo, ormai un classico della letteratura di montagna, ne ho venduti tantissimi e ho dovuto riordinare in continuazione nuove copie per diversi mesi. Ci sono poi gli autori che consiglio maggiormente che sono quelli a cui sono più affezionato: i libri di Sylvain Tesson editi da Sellerio, i testi di Luigi Nacci per la viandanza e i cammini, oltre alle opere di Fosco Maraini, autore a cui sono legato in maniera particolare. Ma non manco mai comunque di consigliare due classici della letteratura di viaggio, entrambi editi da Adelphi: “Il grande gioco” di Peter Hopkirk e “Mani. Viaggi nel Peloponneso” di Patrick Leigh Fermor, memorabili entrambi.
Entra una cliente, chiede consigli di lettura. Giandomenico espone la sua mercanzia come un mercante di tappeti al gran bazar di Istanbul, tira fuori diversi testi chiedendo nel mentre preferenze di riferimento all’interessata. Di ogni libro fa un’introduzione, ne presenta l’autore, il contesto storico e la casa editrice, insomma esistono ancora i librai. Una passione ormai rara nel tempo delle librerie-supermercato delle grandi catene e dello strozzinaggio di amazon e similari. Giandomenico resiste e segue la sua vocazione. A lui auguriamo il meglio per il futuro e a chi passa da Padova consigliamo vivamente di fargli visita e prendere da lui una mappa, un manuale di navigazione e un paio di testi di narrativa di viaggio, uno di mare e uno di terra.
Padova, marzo 2020