Recensione del libro “I miei occhi sul mondo. Scritti di viaggio” di Annemarie Schwarzenbach

Blasco da Mompracem
3 min read3 days ago

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Per questo nuovo Otto Marzo che giunge con immenso piacere ricordo la figura di una delle più grandi viaggiatrici di ogni tempo. Stiamo parlando della scrittrice, fotografa e giornalista svizzera Annemarie Schwarzenbach che il Novecento l’ha cavalcato in lungo e in largo con coraggio, devozione e un’audacia epica ed esemplare.

La sua opera omnia è pubblicata in Italia da “Il Saggiatore”, di seguito riporto la recensione che feci al suo magnifico “I miei occhi sul mondo. Scritti di viaggionel 2019. Augurandovi buona lettura vi ricordo che la scrittura di viaggio è cosa ben diversa dalla consultazione delle Lonely Planet. La scrittura di viaggio è ricerca e sfida, è limite e trascendenza, è ignoto e umiltà, è visione e formazione. E vita eterna ad Annemarie Schwarzenbach e tutte le grandi viaggiatrici d’ogni tempo.

[Dall’archivio - primavera 2019]

“In questi strabilianti diari di viaggio scritti dalla giornalista svizzera Annemarie Schwarzenbach tra l’inizio degli anni Trenta e i primi anni Quaranta del secolo scorso, si rispecchia un’era con tutte le sue evoluzioni sociali e politiche che l’autrice descrive con amore e luce irradiante, coraggio e umiltà. Dai siti archeologici più antichi del Medio Oriente, all’America appena riemersa dalle macerie della crisi del ’29, alle vibranti
visioni dei deserti afghani, all’Europa che piomba nell’incubo dei totalitarismi e della distruzione, ai piroscafi che solcano i mari del pianeta, a una descrizione Conradiana del fiume Congo, a una Lisbona che ancora vibra nella sua audacia di città di frontiera, a un ritorno negli Stati Uniti che crescono e si rinvigoriscono mentre nel resto del mondo la guerra sta annientando ogni speranza, a un Marocco che mantiene nel tempo immortale il sapore della sua eternità.

È interessante seguire la cronologia dei racconti, la maturazione dell’autrice che col tempo diviene sempre più sicura, esperta, fino a incantare le corde più sensibili del lettore. Una penna in grado sia di narrare con maestria che di mostrarci i sentimenti del tempo, la paura di un mondo che sembra annientarsi, la fiamma della speranza e della fiducia che, nonostante i momenti più difficili, rimane sempre viva, e un amore infinito per l’Europa e la sua cultura che riemerge continuamente durante i viaggi e le scoperte di lande distanti e desolate.

Perché il legame con la propria terra cresce man mano che si viaggia e si va sempre più lontano. E nell’epoca in cui l’autrice scrive non era certo comune che una donna da sola andasse in giro per il deserto del Turkistan o si addentrasse nel Congo più profondo. E invece ci riporta narrazioni di popoli autentici e che hanno l’ospitalità e il rispetto insito nel senso della vita, con le loro tradizioni lontane dalla modernità occidentale ma che gli
permettono di essere uniti e gioire del semplice sorgere del sole, mentre negli Stati Uniti il liberismo più spietato è frenato dall’ascesa di Roosevelt che dà un senso di socialità a un’idea di nazione tutta basata, fino a quel momento, sulla competitività più sfrenata e sull’accumulazione infinita.

Il potere della Schwarzenbach è quello di riuscire a descrivere, con la stessa abilità ed eleganza, sia i popoli nomadi degli infiniti passi montuosi dell’Asia Centrale, che l’alta borghesia americana nei Golf Club, che i paesaggi più suggestivi che si possano incontrare in tutta l’Africa, dalle antiche città imperiali marocchine alla natura più intensa e illimitata
del continente nero. Il tutto condito da un sentimento profondo di immedesimazione totale con il mondo e una capacità innata di narrare il proprio tempo così da poter lasciare a noi posteri l’emozione delle sue sensazioni. Un’autrice memorabile, da approfondire ulteriormente visto che Il Saggiatore ha pubblicato altri sei libri suoi, tutti di viaggio, oltre
che una sua biografia scritta da Dominique Laure Miermont nel 2015. Una gran bella scoperta, non c’è che dire. Una vera e propria strada da seguire. Lunga vita ad Annemarie Schwarzenbach e al suo esempio eterno.”

Agrigento - 8 marzo 2025

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Written by Blasco da Mompracem

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